Nome scelto
Sala Angelo
Dati anagrafici
1875/ 1939
Cognome
Sala
Nome
Angelo
Pseudonimo
Nome convenzionale
Monogramma, firma
ASala [AS a monogramma]
Varianti
Sesso
M
Luogo di nascita
Brescia
Data di nascita
1875
Luogo di morte
Brescia
Data di morte
1939
Luogo e/o periodo di attività
Scuola di appartenenza
scuola italiana
Qualifica
cartellonista, illustratore, pittore
Sigla per citazione
S4000577
Osservazioni
Onger S., Verso la modernità. I bresciani e le esposizioni industriali 1800-1915, Milano 2010, p. 233. ____ http://www.dizionariopittoribresciani.it/art%20sala%20angelo%20-%20dizionario%20pittori%20scultori%20bresciani.htm. Citando direttamente dal sito "Precoce la sua vocazione artistica, testimoniata dalle ripetute affermazioni quando ancora era studente della Scuola Moretto, al tempo in cui erano docenti noti artisti: Amaldo Zuccari, Chimeri, Castelli, Zatti... affermazioni ottenute nel corso di figura (1897, 1898, 1902: menzione onorevole); medaglie d'argento, sempre per la figura, negli anni 1901 e 1904. Già disegnatore della Unione tipografica bresciana, nel 1909 emerge per essere l'autore del bozzetto vincitore per il cartellone a reclamizzare la Esposizione bresciana - sezione elettricità - affisso in città e provincia e raffigurante «la sorgente, prima creatrice della forza che dona alla valle le sue acque. t una figura di donna che versa acqua in una turbina, mentre un uomo ignudo alza la lampada a riflettore riverberando la città posta sullo sfondo». Il motivo è apprezzabile anche per i delicati toni. Per l'autorevolezza acquisita, è chiamato a far parte di vane commissioni, nel 1914 è nella giuria che assegna il Legato Brozzoni allo scultore Regosa. Il successivo anno è apprezzata una sua cartolina. Già da qualche tempo assiduo espositore in seno all'Arte in famiglia, con i più noti artefici di quel benemerito sodalizio condivide le iniziative benefiche sia durante, sia dopo il conflitto mondiale. L'attività artistica di Angelo Sala si protrae a lungo: lo si trova presente alle Triennali d'arte (1928), al premi Valtrumplini (1937). Ed accanto all'attività creativa si manifesta nel campo grafico, nel restauro (e questo suo aspetto si riflette in copie da antichi maestri), nella miniatura (ed un ritratto a G. Cresseri resta presso il Civico Ateneo); nell'insegnamento, tanto che nella sua bottega non pochi sono i giovani ansiosi di far dell'arte motivo di vita. Paesaggista, ritrattista, la sua pittura si fa apprezzare per delicata vivezza dei colori, per il tratto mosso caratterizzanti opere colme di «grazia, finezza, diligenza... mirabili per fusione e dolcezza»"